Quando si sente parlare di diesel o gasolio oggi si scatena il panico. L’apporto mediatico nell’affossare questo propulsore è stato piuttosto evidente, con una normativa che di pari passo sembra essere sempre più stringente. Ma ha senso nel 2024 scegliere un’auto diesel?
Secondo Dataforce, società di analisi e consulenza in ambito automobilistico, la market share stimata delle vendite di autovetture diesel in Italia si attesta sul 20%, di cui il 15% come diesel tradizionali ed il 5% come diesel mild hybrid. Basti pensare che solo sei anni fa, nel 2018, un’auto su due immatricolata nel nostro paese era a gasolio. Cosa è accaduto?
Le recenti leggi in materia di emissioni e traffico urbano, nonché i severi requisiti di omologazione delle vetture più recenti, hanno portato i costruttori a rivedere i loro piani di produzione sviluppando sempre più propulsori elettrificati e quindi tagliando drasticamente gli investimenti sulle motorizzazioni tradizionali. La presenza nel listino di modelli con impatto 0 di Co2 (full electric) ha permesso infatti di ridurre sensibilmente il dato di emissione medio sul quale case sono valutate, evitando quindi pesanti sanzioni. In aggiunta, su numerose carline, soprattutto le vetture segmento A e B, dalle city car ai crossover da loro derivate, la motorizzazione a gasolio è stata depennata, obbligando i consumatori a virare su altre propulsioni, in primis il benzina, seguito da gpl, hybrid ed elettrico.

La reazione del mercato è stata pertanto dirompente, con l’aspettativa dei costruttori che non è stata soddisfatta. Il passaggio di molteplici clienti dal diesel al benzina ha infatti solo parzialmente migliorato il dato delle emissioni, in quanto l’efficienza del benzina è inferiore al diesel, obbligando a ricorrere più di frequente al distributore, con inevitabile impatto negativo per l’ambiente.
Sebbene alcuni brand abbiano tolto completamente dalla propria gamma i motori diesel, altri hanno continuato a proporli, affinandoli, tanto che oggi hanno raggiunto elevati standard. Il listino prezzi di una vettura diesel rispetto ad una a benzina è cresciuto, fattore che comporta una riflessione nel consumatore. Oggi ha senso orientarsi sul diesel se la percorrenza annuale supera i 25.000 Km e se la tipologia di percorso prevalente è di tipo autostradale; in questo modo il delta prezzo viene ammortizzato e anzi si può risparmiare nel tempo.
Infine, la piacevolezza di guida di un motore diesel unita alla poca richiesta di carburante rappresentano ancora dei validi punti a favore di questo propulsore, ancora molto apprezzato da coloro che vivono l’auto per lavoro.
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