Il Giro d’Italia è tra gli eventi sportivi più importanti del mondo che attira ogni anno milioni di curiosi, una corsa ciclistica che mette a dura prova i corridori per paesaggi mozzafiato dello Stivale.
Come SfrecciAzzurra abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano la competizione direttamente presso una delle salite più faticose e a sua volte gloriose, la 17° tappa del 28 maggio che ha visto come meta protagonista il celebre Passo del Mortirolo, ribattezzato anche Cima Pantani in ricordo del fuoriclasse delle due ruote.
Il Mortirolo con i suoi 1.852 Slm è il valico che collega la Vallecamonica alla Valtellina, con Bormio come destinazione finale. Ci siamo recati presso Monno, il piccolo borgo camuno ai piedi del Mortirolo da cui parte l’ascesa di 10 Km con pendenze ripidissime che toccano i 17° gradi, un percorso che gli atleti hanno colmato ad una velocità media di 20 Km/h. Inizialmente era previsto a livello organizzativo il passaggio dall’antica variante del Mortirolo, ribattezzata Recta Contador, percorsa erroneamente dal campione nel 2014 e caratterizzata da una terribile salita, con punte di 25° di pendenza, poi è stata preferita la più lunga e docile carreggiata tramite tornanti.
Questa tappa rappresenta una delle più temute e significative del Giro, tanto che il suo vincitore può facilmente traguardare il gradino più alto del podio dell’intera corsa. Per il 2025 la Maglia Rosa è stata aggiudicata a Isaac Del Toro con 3 ore e 58 minuti per percorrere i 155 Km prevista dalla giornata; a fine gara Del Toro si ritrova in testa alla classifica.
Ma cosa rappresenta per il contesto sportivo e viabile italiano questo grande evento? Ci sono poco meno di 1000 addetti che seguono a ruota gli sportivi, sia attraverso la carovana di auto sia con palchi ed aree hospitality. Ci sono poi tutti i comuni e le forze dell’ordine delle località attraversate che si mettono in moto per regolare la viabilità. E’ di grande lustro il passaggio dei corsisti, in quanto attraverso la diretta mediatica si acquisisce grande visibilità in tutto il mondo, dove la gara viene regolarmente seguita day by day dagli appassionati. Si riversano anche sulle strade migliaia di persone che vogliono respirare il clima di sfida e di gioia che si respira all’arrivo delle biciclette, incitare con urla e striscioni i partecipanti, scattare una foto ricordo o ancora percorrere con la propria mountain bike alcune tratte del Giro.
Tanti coloro che prima della gara sono saliti in Mortirolo per rivivere l’emozione in prima persona, ed attendere i corridori direttamente in prossimità del passo. Un momento davvero indimenticabile che ci fa comprendere quanto lo sport sia significativo per la vita di ogni persona.
Giro d’Italia significa anche pubblicità, con numerose imprese che colorano il carro di auto che segue i ciclisti. Tra questi, il brand Toyota con il suo partner di noleggio a lungo termine Kinto Mobility tra i main sponsor, a bordo di alcune Rav 4. Con le biciclette viaggiano infatti numerose vetture nuove utilizzate dalle squadre dei ciclisti, spesso station wagon e suv; è quindi un’occasione per sfoggiare anche i nuovi modelli immessi sul mercato.
Passione ed emozione per questo giro d’Italia, e noi alla partenza per il Mortirolo abbiamo voluto esserci. Perché la bici è uno sport meraviglioso da vivere con la testa e con il cuore.