2025, l’anno delle ibride plug-in

Il 2025 è un’annata importantissima per il comparto automotive in quanto potrebbe rappresentare il momento di svolta decisiva verso l’elettrificazione.

Si tratta ovviamente di un passaggio graduale e non repentino, tuttavia ci sono due principali motivazioni che ci fanno propendere per dichiarare che il 2025 sarà l’anno delle vetture ibride plug-in, ovvero tutte quelle auto dotate di motore elettrico affiancato al termico che consentono di ricaricare alla colonnina e di muoversi in modalità silenziosa per diversi chilometri.

La prima motivazione è la normativa fiscale sulle auto in fringe benefit, introdotta sul finire del 2024 con importanti modifiche, che vedono le soluzioni termiche fortemente penalizzate. Infatti le autovetture elettriche ed ibride plug-in, con emissioni dichiarate inferiori ai 60 g/km vedono applicato un coefficiente massimo del 20%, migliorativo rispetto al passato; ciò significa che chi sceglierà questo tipo di alimentazione come auto aziendale subirà una decurtazione della tassazione, a beneficio del portafoglio. E’ chiara quindi la linea di pensiero del legislatore, che segue anche le indicazioni dell’Europa sulla transizione energetica.

Se la normativa sembra propendere in modo considerevole verso il plug-in, per tutti coloro che non hanno vettura in fringe benefit la situazione è più complicata, in quanto il costo medio di acquisto di un’auto PHEV rispetto ad una termica si aggira dal 15 al 20%, ovvero diverse migliaia di euro, non accessibili per tutti. Qui vengono in aiuto però le formule finanziarie promosse dai costruttori, che premiano le auto plug-in offrendo rate e canoni di noleggio allineati al termico nonostante il delta di listino, puntando sulla tenuta del valore nel tempo e su un valore residuo maggiore a 24, 36 o 48 mesi.

Abbiamo proprio preso in esame tre soluzioni di noleggio a lungo termine al momento della redazione di questo articolo (Gennaio 2025) dove è evidente la spinta verso il PHEV:

– Hyundai Tucson PHEV Business 253 CV: ipotizzando una durata di 36 mesi per 30.000 Km totali ed un canone mensile di € 319+IVA, a fronte di un anticipo di € 5.500+IVA, il cliente va a corrispondere € 20.720 rispetto ad € 47.000 del listino veicolo, pari al 44%, un rapporto davvero eccezionale che evidenzia l’effort del brand e della società di noleggio nel voler diffondere questa tecnologia per abbassare l’emissione CO2 media

– Cupra Formentor PHEV 204 CV: ipotizzando una durata di 36 mesi per 30.000 Km totali ed un canone mensile di € 279+IVA, a fronte di un anticipo di € 4.500+IVA, il cliente va a corrispondere € 17.743 rispetto ad € 46.500 del listino veicolo, pari addirittura al 38%

– Ford Kuga PHEV ST-Line: ipotizzando una durata di 36 mesi per 30.000 Km totali ed un canone mensile di € 378+IVA, a fronte di un anticipo di € 5.000+IVA, il cliente va a corrispondere € 22.701 euro rispetto ad € 46.250, pari al 49%

Considerando come ottimo un esborso totale inferiore al 50% del prezzo di listino dei primi 3 anni di vita, tutte e tre le proposte sottoposte in analisi sono estremamente valide e sono la dimostrazione che il 2025 può essere davvero l’anno delle plug-in.

Notevole del resto è stato il contributo della tecnologia nel migliorare e potenziare l’efficienza delle batterie impiegati nelle vetture phev, con un’autonomia elettrica dichiarata che parte dai 70 Km e può superare i 100 Km con uno stile di guida attento, valori impensabili fino a pochissimi anni fa.

Per concludere, sondagliando il listino possiamo notare che le vetture plug-in non sono presenti in tutte i segmenti del mercato, con la quasi totale assenza tra le city-car ed i B-SUV, dove invece preponderano le full electric. Per poter agevolare la transizione di questa fetta, che oggi cuba quasi il 40% delle immatricolazioni nel nostro Paese, servirà più tempo e maggiori investimenti. Qui faranno da leader tutte le vetture full hybrid, che con la loro versatilità ed economicità di gestione saranno la scelta più interessante per tutti coloro che percorrono parecchia strada ed in passato avrebbero valutato soltanto il diesel.